Quali sono i migliori tool DevOps?
Prima di vedere gli strumenti DevOps vediamo il concetto stesso di DevOps, lo sfuggente punto di incontro tra sviluppo software (Dev) e operations (Ops).
DevOps fa riferimento ad un approccio collaborativo che massimizza l’efficacia con cui un’organizzazione lavora lungo tutto il ciclo di vita di un software. Il concetto di DevOps nasce come risposta a una serie di problemi che caratterizzano il processo di sviluppo software tradizionale, in cui i diversi team (sviluppo, operations, QA…) lavorano in modo indipendente secondo una struttura a silos. Mancando di comunicazione diretta, si crea una catena di ritardi che impatta in modo importante sull’efficienza dell’intera organizzazione.
Ecco allora che entra in campo l’approccio DevOps. Implementare un approccio DevOps migliora la comunicazione, i tempi di produzione, la qualità del prodotto, la velocità di intervento in caso di errori e problemi. Tutte metriche che in definitiva assicurano anche una riduzione dei costi di qualsiasi progetto.
Insomma DevOps sembra essere la soluzione perfetta per ogni problema. Eppure è un approccio che non può essere applicato senza gli strumenti giusti. Ecco dunque quali sono i tool DevOps fondamentali nel 2024!
Strumenti DevOps – Versioning
GitHub
GitHub è uno degli strumenti di gestione di repository Git più usati in ambito DevOps – insieme a BitBucket, il prossimo tool della lista. Con questo tool infatti i developer possono lavorare in modo coordinato sulla stessa base, pur sviluppando in modo indipendente il codice. Fanno ‘concurrent DevOps’, come si dice. Ogni modifica viene notificata a tutti i collaboratori, che vengono quindi aggiornati in tempo reale sull’evoluzione del progetto. Inoltre è possibile ripercorrere l’intera storia del codice attraverso lo storico dei commit – fondamentale per correggere in pochi secondo un deploy sbagliato.
Bitbucket
Anche Bitbucket è uno strumento che permette di gestire il codice di un progetto attraverso l’intero ciclo di sviluppo software, come GitHub. Nelle funzionalità principali i due tool DevOps si assomigliano: i vantaggi riconosciuti a Bitbucket sono la possibilità di gestire gratuitamente repository privati (anche su GitHub è possibile farlo, ma solo a pagamento), e il grande ecosistema di strumenti integrati, a partire da Jira e Trello, che aiutano nella gestione complessiva del progetto.
Tool DevOps – Monitoring
Nagios
Nagios è uno strumento DevOps particolarmente utile per il monitoraggio di computer e risorse di rete. Infatti monitora il funzionamento di reti, infrastrutture e servizi, creando un sistema di alert che consente di intervenire tempestivamente ad ogni segnale di malfunzionamento. Le funzioni di reportistica e i grafici di performance permettono poi di elaborare trend utili a prevenire futuri problemi.
Sentry
Sentry è uno dei migliori strumenti DevOps per il rilevamento di errori o bug, fornito di un ampio supporto per la maggior parte dei linguaggi di programmazione e dei framework. Questo tool scansiona le linee del codice alla ricerca di ogni segnale che possa indicare la presenza di un bug. Invia poi report e notifiche ai programmatori che mettono in evidenza il tipo di errore rilevato, la sua localizzazione all’interno del codice e una scelta di possibili soluzioni per risolverlo. È inutile sottolineare quanto la qualità del codice possa beneficiare da uno strumento di questo tipo.
Strumenti DevOps – CI/CD e gestione della configurazione
Jenkins
Jenkins è un server open source di CI/CD (Continuous Integration, integrazione continua, e Continuous Deployment, implementazione continua) scritto in Java. Consente di automatizzare le diverse fasi del ciclo di vita del software, dalla creazione alla distribuzione. Infatti grazie a Jenkins i programmatori possono ad esempio fare automaticamente il commit del proprio codice all’interno di una repository, lanciare test ed analizzarne i risultati, per avere un feedback immediato sulla sua qualità. Tutte pratiche alla base dell’impostazione DevOps.
Ansible
Ansible è un server open source di gestione della configurazione, tecnologicamente agnostico – può essere utilizzato su qualsiasi tipo di infrastruttura a prescindere dalle tecnologie usate. Consente di automatizzare processi come la configurazione di rete, la creazione di ambienti di sviluppo e l’implementazione cloud. Ansible permette quindi di replicare in modo automatico molte delle procedure manuali di configurazione impostate dai programmatori: in questo modo vengono abbassati i costi dell’infrastruttura e viene aumentata la scalabilità dei sistemi informatici.
Puppet
Puppet è uno strumento DevOps open source di configuration management del software. Consente di automatizzare l’intero ciclo di sviluppo software, dal provisioning alla configurazione, dal testing al reporting. Puppet include un proprio linguaggio dichiarativo, usato per descrivere la configurazione del sistema.
Chef
Chef è un tool di gestione della configurazione del software, che utilizza un linguaggio imperativo. Questo consente agli sviluppatori di programmare ogni aspetto del proprio sistema, esponendosi però al rischio di una eccessiva complicazione delle procedure.
Strumenti DevOps – gestione container
Docker
Docker è una piattaforma open source per lo sviluppo, la distribuzione e l’esecuzione di applicazioni. Basato su Linux, Docker consente di separare le applicazioni dall’infrastruttura: infatti permette di immagazzinare ed eseguire un’applicazione in un ambiente isolato chiamato container. I container contengono al proprio interno tutto ciò che è necessario per eseguire l’applicazione, come codice sorgente, file di supporto, runtime e file di configurazione del sistema. In questo modo puoi essere indipendente dall’infrastruttura del sistema che ospita l’esecuzione dell’applicazione – con un notevole risparmio di tempi e costi di sviluppo, controllo e distribuzione. Inutile dire che anche la containerizzazione è tra le componenti fondamentali dei processi DevOps.
Kubernetes
Kubernetes è una piattaforma open source per l’automazione delle operazioni sui container Linux: permette di creare e gestire con facilità sistemi distribuiti basati sull’architettura a container. Inoltre Kubernetes supporta soluzioni di hosting trasversali, su cloud pubblici, privati o ibridi, consentendo di orchestrare la configurazione e la gestione automatica di sistemi informatici, applicazioni e servizi spostando i carichi di lavoro dall’una all’altra risorsa a seconda delle esigenze. Suddividere applicazioni di grandi dimensioni in microservizi eseguiti su container può favorire notevolmente la velocità di sviluppo e l’affidabilità del software prodotto.
DevOps tool – comunicazione
Slack
Slack è uno degli strumenti più efficaci per collaborare e comunicare in tempo reale. Organizzazioni e aziende di tutto il mondo utilizzano Slack per rimuovere le barriere comunicative, e offrire ai membri del team uno spazio condiviso in cui lavorare. Inoltre il grande numero di di integrazioni possibili con altri sistemi e piattaforme consente di centralizzare la gestione del progetto. In questo modo gli sviluppatori hanno un unico ambiente per collaborare tra di loro e comunicare con tutti gli altri membri del team. E guarda un po’, facilitare le comunicazioni tra team diversi è un punto importante per….ebbene sì, per i DevOps 😛
Microsoft Teams
Come Slack, Microsoft Team consente di creare un ambiente condiviso di comunicazione tra tutti i professionisti coinvolti in un progetto di sviluppo. Inoltre è possibile integrare altri strumenti al’interno di MS Teams, ad esempio per ricevere alert su incidenti di produzione e errori di distribuzione direttamente nello spazio condiviso. MS Teams è particolarmente indicato per le realtà che lavorano con altri strumenti della suite Microsoft, grazie al maggiori possibilità di collaborazione rese possibili dalle integrazioni native.
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Altri strumenti DevOps
Vagrant
Vagrant è il tool che ha risolto l’annoso problema del ‘eppure sulla mia macchina funziona’. Nessuno potrà più usare quella scusa, perché Vagrant permette di creare e gestire macchine virtuali e ambienti di esecuzione condivisi. Inoltre assicura che l’ambiente rimanga immutato su ogni dispositivo, permettendo di lavorare in modo organico e condiviso.
Splunk Phantom
La sicurezza informatica del software è un elemento di primaria importanza per un DevOps, ed è proprio sotto questo aspetto che Splunk Phantom si dimostra un tool estremamente utile. Consente infatti di costruire un’infrastruttura con elevata capacità difensiva già dalle prime fasi del processo di sviluppo del software. Phantom permette infatti a tutti i DevOps di collaborare alla limitazione dei rischi di cyber security all’interno di un ambiente centralizzato.
Elastic
In realtà Elastic non è il nome di un tool, ma dell’organizzazione che gestisce i diversi tool che formano uno stack estremamente utile per ogni DevOps: lo stack ELK. L’Elastic stack è composto da tre tool diversi, Elasticsearch, Logstash e Kibana. Usando questi strumenti è possibile analizzare ed elaborare log e dati strutturati e non grazie a Logstash, eseguirne l’indicizzazione e la ricerca con Elasticsearch, per poi visualizzarli e filtrarli in tempo reale tramite Kibana. Il tutto è poi potenziabile grazie alle numerose estensioni, che forniscono funzionalità di monitoraggio, reporting e alert, machine learning, graph analytics e sicurezza informatica.
Ecco dunque quali sono i tool DevOps che si devono conoscere nel 2024.
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